A volte va cercata, va invocata
come una dea del balsamo che serve
a ritrovare il senso e la misura,
la direzione e il verso dell’andare.
A volte arriva, da dietro, alle spalle,
per fare il vuoto intorno, nel silenzio,
e lascia che ci sia il tempo e il modo
di correre con gli occhi lungo i muri,
sui ferri quasi ghiacci di ringhiera,
sulle fughe tra pietre di facciata,
all’orizzonte lungo che, lontano,
dimostra che il confine è un’idiozia.
A volte va cercata, va aspettata
per dare il tempo giusto ad ogni cosa,
…guardare la pianura, alla finestra,
l’azzurra scia di vento e superstrada.
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I versi pubblicati sopra sono inediti
e non appartengono alla raccolta appena uscita
“Arcobaleni a volte” di Giovanni Petta
è stato pubblicato da Ensemble Edizioni