Nord

C’era il profumo amico dei canali,
dei pescatori – facce da malora –
dentro il mattino azzurro di febbraio
le chiacchiere e il caffè della locanda.

Si camminava dallo Studentato
fino al Conservatorio ancora chiuso,
con i sorrisi e i nasi congelati
le donne che pulivano i barconi.

Dicevi: “Senti? Parlano d’amore…
Si dicono di baci e tulipani!”
Io rispondevo frasi adolescenti

dal caldo della sciarpa, sulla bocca,
al tuo respiro giovane, pulito,
a quell’invito tuo di aprirsi al mondo.


I versi pubblicati sopra sono inediti.

L’ultima raccolta di poesie di Giovanni Petta, “Arcobaleni a volte”, è stata pubblicata, nel 2023, da Ensemble Edizioni.
https://www.edizioniensemble.it/prodotto/arcobaleni-a-volte/

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Aria di mattina

Quando la vita è luce sulla pelle
– respiro fresco e aria di mattina –
quando l’abbraccio è sensazionale,
nel senso della cosa più normale…

Quando nei giorni corrono le gioie
la generosità del tempo dato –
quando il saluto arriva nel sorriso
inaspettato e che desideravi…

Quando si muove, come fosse un’onda,
lo stare bene che ti prende e avvolge,
l’ossigeno è padrone dei polmoni…

…allora piove amore sulla zolla
che ti hanno ritagliato del Pianeta,
minuscola fragilità di bolla.


I versi pubblicati sopra sono inediti.

L’ultima raccolta di poesie di Giovanni Petta, “Arcobaleni a volte”, è stata pubblicata, qualche mese fa, da Ensemble Edizioni.
https://www.edizioniensemble.it/prodotto/arcobaleni-a-volte/

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Osservazioni a distanza

Giovanni Petta - Arcobaleni a volte

Rimugino le cose del passato,
del tetto di una casa abbandonata,
riflessi – luce fredda – nella cava
bianca di calce, di polvere chiara.

Tutto accadeva lì, era sospeso
tra l’origine – il mondo delle streghe –
e una vertigine di sangue cupo,
sambuco e ombra, pianto e maggiorana.

Cantavo del tuo amore, come sempre,
cantavo del sorriso regalato,
cantavo l’emozione e la purezza,
l’abbraccio dei ragazzi, cose vere…

C’era un confine caldo di sudore
e una bambina bella, senza nome;
richiami dalle case, eco lontana,
una voce che si sentiva appena.


L’ultima raccolta di poesie di Giovanni Petta, “Arcobaleni a volte”, è stata pubblicata, qualche mese fa, da Ensemble Edizioni.
https://www.edizioniensemble.it/prodotto/arcobaleni-a-volte/


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Il bar del benzinaio

Estate, inverno… cose immaginate
senza tenere conto del calore,
una mancanza, il correre degli anni,
il vento che mi assedia alla finestra.

Estate, inverno… il bar del benzinaio
si adatta facilmente ai cambiamenti
e il suo caffè, voilà, diventa freddo,
il vino rosso si trasforma in bianco.

Anch’io mi tengo fermo al mio bicchiere
come, a Santiago, il tizio desvaito
che guarda il mondo attraverso il vetro,
le tende grigie, luce malandata.

Osservo tutto, come faccio sempre,
le guerre, i manganelli, i premierati –
e, insieme, osservo il volo degli uccelli
che vanno, poi ritornano, rivanno.


I versi pubblicati sopra sono inediti
e non appartengono alla raccolta uscita qualche mese fa
https://www.edizioniensemble.it/prodotto/arcobaleni-a-volte/

“Arcobaleni a volte” di Giovanni Petta
è stato pubblicato da Ensemble Edizioni

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Solitudine

Arcobaleni a volte


A volte va cercata, va invocata
come una dea del balsamo che serve
a ritrovare il senso e la misura,
la direzione e il verso dell’andare.

A volte arriva, da dietro, alle spalle,
per fare il vuoto intorno, nel silenzio,
e lascia che ci sia il tempo e il modo
di correre con gli occhi lungo i muri,

sui ferri quasi ghiacci di ringhiera,
sulle fughe tra pietre di facciata,
all’orizzonte lungo che, lontano,
dimostra che il confine è un’idiozia.

A volte va cercata, va aspettata
per dare il tempo giusto ad ogni cosa,
…guardare la pianura, alla finestra,
l’azzurra scia di vento e superstrada.

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I versi pubblicati sopra sono inediti
e non appartengono alla raccolta appena uscita

“Arcobaleni a volte” di Giovanni Petta
è stato pubblicato da Ensemble Edizioni

Stazioni e bar, partenze

Stazioni e bar, partenze,
le bolle dentro l’aria dell’inverno
Sentire sulla pelle la bellezza
di essere nel cuore della luce

Lontano, i suoni cupi di tragedia
che niente condividono col giorno,
che oscurano, che tagliano, dividono:
stupidità, aridità, confine

Rimane la speranza ma per dire…
Buttare via le carte, al finestrino,
tanto non serve tutto quell’impegno!
È solo falsità… treno di legno…


I versi pubblicati sopra sono inediti
e non appartengono alla raccolta appena uscita
https://www.edizioniensemble.it/prodotto/arcobaleni-a-volte/

“Arcobaleni a volte” di Giovanni Petta
è stato pubblicato da Ensemble Edizioni

Settembre

Henry Matisse, The snail, 1953

di Giovanni Petta

Cadono i giorni, come foglie stanche,
leggeri e consumati dall’estate.
C’è ancora sole; discese e risalite,
tra l’erbe gialle, grigie e inaridite,

attendono la pioggia dell’autunno,
preparano l’arrivo della neve,
nasconderanno i semi sotto terra
per poi tornare ancora, a primavera,

piene di luce bella, quella verde
che sa di vita piena e di allegria.
Io mi rinchiudo dentro la mia casa,

non mi fa specie ciò che sta arrivando:
bambini… sulla giostra… ancora un giro…
eterno, favoloso, cigolante.

Finiti ed infiniti

di Giovanni Petta

no title 1967 by Frieder Nake born 1938

In questo spazio d’incertezza piena
tu sei quel punto fermo necessario
a chi si ferma spesso ed ogni tanto
…ragioni di bilancio e d’inventario

Nel movimento imposto dagli eventi
mi trovo in luoghi bui e non cercati
ma sento la tua ombra e la tua luce
addosso, sui miei passi strascicati

Così, cammino senza la stanchezza
di chi da solo va per il sentiero
tre l’erbe abbandonate nell’oblio

di cicli e poi ricicli naturali.
Cammino con te accanto e non mi tocca
l’allontanarsi eterno d’orizzonte.

 

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Frieder Nake, no title, 1967

Metagosto

di Giovanni Petta

antonio tamburro la spiaggia

Di quanta approsimata verità
muoiono i giorni, vive la mia età
le prescrizioni mediche e non solo
l’orario del treno o il prossimo volo

Le scuole che riaprono soltanto
se i numeri, il contagio, le distanze…
O le ricerche, piramide e bambino
trovato a caso, intuito ferino

Persino il tempo bello dell’estate
confonde, si confonde con l’autunno
e lancia bombe d’acqua inaspettate

Da dove arriva e va la pandemia
se in Russia c’è un vaccino o c’è il veleno
per chi non tace, pace e profezia

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Antonio Tamburro, La spiaggia